Le ragioni del "Manifesto pedagogico"
Nello scenario contemporaneo quali problemi si aprono per l’uomo e per la sua formazione? Quale antropologia pedagogica va premessa alla formazione? Quale prospettiva scientifica va assunta per una pertinente e coerente pedagogia della formazione e dell’educazione? Quali nessi e relazioni intercorrono tra la formazione e l’educazione? E quale tipo di formazione è richiesta oggi per le figure della professionalità educativa?
A queste domande non può sottrarsi nessuna istituzione impegnata sul piano pedagogico e a queste domande risponde appunto il “Manifesto pedagogico” che, come il titolo vuole significare, costituisce lo statuto scientifico che la Fondazione Dalponte si è data come quadro fondativo e giustificativo dei propri progetti di formazione.
Il “Manifesto”, qui di seguito presentato, risponde infatti alle questioni preliminari sopra esposte, a partire – come indicano i titoli dei singoli paragrafi che lo compongono – dallo scenario contemporaneo (par. 1) ormai diffusamente riconosciuto nelle forme della postmodernità, per avviare un percorso di riflessione che, attraversando la dimensione antropologica (par. 2), pone particolare attenzione alla natura della formazione e ai suoi rapporti con l’educazione. Sviluppando questa linea viene definita poi una pertinente prospettiva pedagogica (par. 3) che approda infine a un’idea/proposta di formazione professionale (par. 4) e di formazione della professionalità educativa (par. 5).
L’assunto che regge il presente “Manifesto” è che la formazione va intesa come una categoria costitutiva di ordine primariamente pedagogico, capace di decifrare i multiformi segnali e le molteplici istanze della società contemporanea, fornendo risposte giustificate sul piano scientifico, rigorose sul piano progettuale e adeguate su quello operativo, sulla base di coerenti presupposti di ordine antropologico, che assumono la persona, nella sua sostanziale unità e identità, come costitutivamente educabile e formabile.